TURKS & CAICOS

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Turks e Caicos è un arcipelago corallino nei Caraibi, ed è una dipendenza d'oltremare del Regno Unito. È formato dalle isole Turk (Grand Turk e Salt Cay) e dalle isole Caicos (arcipelago comprendente ventotto tra isole e atolli). 
La nazionale è molto giovane, formatasi la Football Association nel 1996, e unitasi alla Fifa nel 1998, fece la sua prima apparizione in un match ufficiale durante le qualificazioni ai Mondiali 2002, il 24 febbraio 1999 contro le isole Bahamas venendo sconfitta per 3-0. Per raccontare meglio la dimensione calcistica di questo paradiso tropicale ho chiesto l’aiuto di un diretto interessato. Diamo quindi il benvenuto a @marco_fenelus (che ringrazio ancora adesso per la gentilezza e la pazienza concessami) attaccante e numero 10 della nazionale di Turks and Caicos che ha gentilmente accettato di partecipare a questa intervista.
  • Ciao Marco, benvenuto su Solo per la Maglia, per iniziare volevo chiederti, come è vissuto il calcio in un comunità piccola come Turks and Caicos? 
“Beh come tutti sanno è un isola piccola. Il calcio qua non si è evoluto come negli altri paesi dei Caraibi o nel resto del mondo, ma la gente lo ama lo stesso ovviamente, con il passare del tempo i bambini si approcciano sempre di più a questo mondo e la gente ne rimane sempre più coinvolta. Siamo in un processo di miglioramento e speriamo nei prossimi anni di raggiungere il livello delle altre squadre caraibiche”
  • Nel match contro Cuba del 8 settembre sei stato designato come capitano della nazionale, cosa hai provato in quel momento?
“Giocare per il mio paese, in generale, in incontri internazionali è un onore. Essere il capitano ovviamente è un’esperienza incredibile, la sensazione meravigliosa è sapere che sto scendendo in campo guidando la mia nazione per tutto il corso della partita. Ma onestamente, nel momento in cui la partita inizia, pensi solamente a giocare, conta solo quello”
  • Sei contento della tua esperienza in Nazionale?
“Come saprai non abbiamo ancora ottenuto i risultati prefissati e ovviamente non si è mai contenti di perdere partite da giocatore. Ma come detto in precedenza siamo in un periodo di transito e miglioramento che deve portare la nostra nazionale a livelli che merita. E infatti ci sono molte cose positive al di fuori del campo che vanno alla grande come il CT, lo staff, i giocatori e la federazione. Personalmente mi piace il percorso che la federazione sta facendo quindi si! Sono molto contento della mia esperienza in nazionale”
  • Siamo giunti alla fine, Marco ti chiedo se ci puoi lasciare un saluto. D’ora in avanti te e la tua nazionale avrete qualche tifoso in più! 
“Saluto tutti e ti ringrazio per l’intervista, spero che i tifosi siano pazienti con noi sperando di regalargli buoni risultati in futuro"


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