KOSOVO

 HOME SHIRT 2016/18 - KELME







La nazionale di calcio del Kosovo che da maggio 2016 è affiliata UEFA e FIFA. Benché il suo debutto come selezione de facto risalga al 5 marzo 2014 contro Haiti, la sua prima partita in qualità di Nazionale riconosciuta internazionalmente è del 3 giugno 2016, un'amichevole contro le Fær Øer vinta 2-0; il primo incontro per una competizione ufficiale è invece del 5 settembre successivo a Turku, in casa della Finlandia, un pareggio 1-1 valido per la qualificazione al campionato mondiale 2018. Il Kosovo è di fatto una nazionale ”bambina”: i Dardanët hanno dovuto sudare ben più delle proverbiali sette camicie per riuscire a conquistare il proprio spazio all’interno del calcio internazionale, ma soprattutto all’interno del mondo. Per anni prima e dopo la nota guerra il Kosovo è stato assoggettato alla Serbia, che aveva decimato la popolazione kosovaro-albanese in quel conflitto: i kosovari sono stati costretti a scappare dalla propria terra, diventando dei ”senza nazione” e rifugiandosi in Svizzera, Albania e altri Paesi, oppure hanno conosciuto la realtà dei campi-profughi. L’indipendenza governativa è stata dichiarata unilateralmente nel 2008, Il riconoscimento della FIFA e dell’UEFA è arrivato solo un paio d’anni dopo, nel maggio 2016, e con modalità controverse: se con il Montenegro FIFA e UEFA erano state tolleranti, permettendo il trasloco di tutti i giocatori che avevano militato nella Serbia (Jovetic, Savic, Vucinic) nella nuova nazionale, con il Kosovo non è stato così. Troppo complicato (o forse troppo ”scomodo”, visto il ”no” serbo all’independenza kosovara) spostare giocatori da tutte le nazioni che avevano ospitato i profughi, e così i vari Shaqiri, Granit/Taulant Xhaka, Behrami, Panagiotis Kone, Hetemaj, Januzaj sono stati costretti a rimanere nelle nazionali per cui avevano già giocato. Il Kosovo così ha costruito un gruppo diverso, sfruttando talenti e giocatori esperti che non avevano ancora giocato nelle rispettive nazionali e hanno sposato in toto la causa: Ujkani (giocatore più presente con 24 caps e capitano), il laziale Valon Berisha, il forte centrocampista Zeneli (Heerenveen), il talento Rashica e un centravanti come Muriqi, ma anche giocatori emergenti come Kololli, Nuhiu, Zhegrova e Rrahmani. Nel giro di vent’anni, dunque, il Kosovo è passato dai campi profughi alle grandi prestazioni calcistiche, e l’ha fatto ottenuto un piccolo grande record: insieme alla Romania, è l’unica nazionale europea imbattuta nel 2018 e ha una serie positiva aperta da un anno.
La maglia appartiene al biennio 2016-18, utilizzata durante le sfortunate qualificazioni al mondiale di Russia 2018.

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